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A tu per tu con Riccardo Scamarcio

Il bullo bello e sentimentale di “Tre metri sopra il cielo”, Riccardo Scamarcio, è cresciuto ed è divenuto uno degli attori più promettenti del cinema italiano. Lo abbiamo incontrato in occasione del Social World Film Festival – importante rassegna cinematografica che si svolge ogni anno a Vico Equense (Napoli)-, ove abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui e gli abbiamo “rubato” qualche scatto…

 

Come si fa a diventare attori?
Il mestiere dell’attore è un mestiere come un altro. E’ importante trovare uno spazio dove in protezione iniziare.  Il teatro o le scuole sono  modi sicuri per iniziare.

E i reality?
Il punto è che non ci si può esibire subito se prima non si capisce la bellezza del mestiere dell’attore, come quella del mestiere di cantante, etc. I reality hanno questo handicap. Perciò penso che bisogna iniziare da un contesto protetto.

Prossime tappe? Prossimi obiettivi?
Ho fatto dei lavori fuori, in Inghilterra. Sto producendo un altro film. Esco fuori da un anno di lavoro intenso. Ora mi sto godendo qualche mese di pace, e non mi sembra vero!

Per te la bellezza ha rappresentato un vantaggio o un limite?
Penso 50 e 50. La bellezza per sedurre è importante, e un attore deve creare illusioni, sogni… Ma bisogna anche distaccarsi dal concetto “E’ bello, ma non balla!”.

L’amore  c’è sempre nei tuoi film…
Si, l’amore c’è sempre! Alcune dinamiche di coppia per raccontarle bisogna averle vissute in prima persona, e non è semplice… Ad esempio, in tal senso mi sono trovato particolarmente bene con Jasmine Trinca, che mi ha affiancato in uno dei miei ultimi film “Nessuno si salva da solo”.

Preferisci di più un film comico o drammatico?
Senza ironia saremmo tutti più tristi, tuttavia propendo per il genere drammatico. Quando vediamo un film drammatico ci emozioniamo, piangiamo, insomma ci liberiamo!

Tra tutti i film a cui hai partecipato, qual è quello che più ti ha segnato?
Ho fatto molti film importanti, film che mi hanno permesso di vivere delle esperienze, che nel bene o nel male mi hanno lasciato qualcosa, tra questi sicuramente “Tre metri sopra al cielo”, “Mio fratello è figlio unico”, “Il grande sogno”, “Verso l’Eden”.

Da “Tre metri sopra il cielo” ai giorni nostri, come è cambiato Scamarcio?
“Tre metri sopra il cielo” fa parte della mia storia. Da allora sono cresciuto, sono meno impulsivo, sono serenamente inquieto.

Qualche aneddoto “interessante” riguardante le attrici che ti hanno affiancato?
Ce ne sono tanti, tutti un po’ piccanti però…

Che cosa è per te l’Eden?
Per me il paradiso è nella vita rurale: mangiare bene, dormire…

Il tuo punto di vista sul mondo di internet…
Oggi viviamo un rapporto molto forte con l’immagine, con la voglia di voler apparire, da qui il successo di internet, dei social. Bisogna evadere dalla banalità dei social network e creare qualcosa di più profondo attraverso i film.

Quando andavi a scuola come te la cavavi?
Ero un pessimo studente!

In quale musica ti identifichi?
Mi piace così tanta musica… L’aria del film “Giù la testa”, le musiche di Morricone mi fanno venire i brividi. Mi piacciono gli After Hours, poi Baglioni…

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